Bachmann Ingeborg

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Al sole

Più bello della pregevole luna con la sua nobile luce,
Più bello delle stelle, illustri decorazioni della notte,
Molto più bello dell’infocato apparire di una cometa
E a cose assai più belle di tutti gli astri designato,
Poiché da lui ogni giorno la vita tua e la mia dipende, è il sole.

Bel sole, che sorge e non ha dimenticata né ultimata
L’opera sua, bellissimo d’estate, quando la giornata
Evapora dai litorali e le vele pendule a specchio dei tuoi occhi
Trascorrono, finché tu stanco ne dimezzi l’ultima.

Priva di sole, riprende il velo anche l’arte:
Tu non mi appari più, e il mare e la sabbia,
Flagellati dalle ombre, mi fuggono sotto le palpebre.

Bella luce, che dona calore e custodisce e meravigliosa
Provvede a ridonarmi la vista, a ridarmi la vista di te!

Cosa più bella sotto il sole non v’è che star sotto il sole…

Guardare il palo nell’acqua e, sopra, l’uccello
Che medita il volo, e sotto, i pesci a schiere,
Variopinti, ben fatti, venuti al mondo con una missione di luce;
E guardarsi intorno: il quadrato di un campo, il frastagliato
profilo del mio paese,
E l’abito che hai indossato. Il tuo abito, azzurro, a campana!

Il bell’azzurro, dove i pavoni passeggiano facendo riverenze,
Azzurro delle lontananze, delle regioni felici con i baleni
propizi al mio estro,
Azzurra incognita dell’orizzonte! E i miei occhi entusiasti,
Di nuovo si slargano e brillano, e perdutamente riardono.

Bel sole, cui la polvere deve l’ammirazione più alta,
Non per ìa luna né per ie stelle, né perché la notte
Vogliosa di beffarmi sfoggia comete, ma per amore
Di te, all’infinito, e per null’altro al mondo, io farò
Lamento su l’ineluttabile perdita dei miei occhi.

note: traduzione di Maria Teresa Mandalari, postata il 13/10/2013


                                        

Stelle di Marzo

Ancora la semina è lontana. Si vedono
terreni inzuppati di pioggia e stelle di marzo.
Nella formula di pensieri infecondi
si configura l’universo seguendo l’esempio
della luce, che non sfiora la neve.

Sotto la neve ci sarà anche polvere
e, non disfatto, il futuro nutrimento
della polvere. Oh il vento che si leva!
Altri aratri dirompono l’oscurità.
Le giornate tendono a farsi più lunghe.

Nelle lunghe giornate, non richiesti,
veniamo seminati entro quei solchi storti
e diritti, e si eclissano stelle. Nei campi
prosperiamo o ci corrompiamo a caso,
docili alla pioggia, e infine anche alla luce.

note: postata il 8/05/2011


                                        

“Un Io senza garanzie! Che cos’è l’Io, infatti, chw cosa potrebbe essere? Un astro la cui posizione e orbita non sono mai state del tutto individuate e il cui nucleo è composto da sostanze ancora sconosciute. Potrebbe essere questo: miriadi di particelle che formano un “Io” ma, al tempo stesso, l’Io potrebbe essere un nulla, l’ipostasi di una forma pura, qualcosa di simile a una sostanza sognata”.

note: tratta da  “Lezioni francofortesi”, postata il 23/02/2012


                                        

Ancora ho paura di legarti con il filo del mio respiro,
di vestirti con le azzurre bandiere del sogno,
di accendere fiaccole alle porte di nebbia
del mio oscuro castello, perché tu possa trovarmi…

Ancora ho paura di scioglierti dai giorni luccicanti,
dalla caduta dorata del fiume solare del tempo,
quando sul volto terribile della luna
schiuma, d’argento, il mio cuore.

Alza gli occhi e non guardarmi!
Calano le bandiere, consumate sotto le fiaccole
e la luna descrive la sua orbita
E’ tempo che tu venga e mi prenda, sacra follia!

note: postata il 9/11/2011


                                        

Alienamento

Non riconosco più gli alberi come alberi.
I rami non hanno le foglie che li fanno opporre al vento.
I frutti son dolci, ma privi d’amore.
E non saziano neppure.
Ora che accadrà?
Il bosco fugge davanti ai miei occhi,
vicino al mio orecchio tacciono gli uccelli,
non c’è prato che mi faccia da letto.
Sono sazia di tempo
ma anelo più tempo.
Ora che accadrà?
Sui monti arderanno nottetempo i falò.
Dovrei schiudermi? Riavvicinarmi a tutto?
In nessuna via riesco più a trovare una via.

note: postata il 27/11/2011