Cristina Campo

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Ora rivoglio bianche tutte le mie lettere

Ora rivoglio bianche tutte le mie lettere,
inaudito il mio nome, la mia grazia richiusa;
ch’io mi distenda sul quadrante dei giorni,
riconduca la vita a mezzanotte.

E la mia valle rosata dagli uliveti
e la città intricata dei miei amori
siano richiuse come breve palmo,
il mio palmo segnato da tutte le mie morti.

O Medio Oriente disteso dalla sua voce,
voglio destarmi sulla via di Damasco –
né mai lo sguardo aver levato a un cielo
altro dal suo, da tanta gioia in croce.


                                        

Oltre il tempo, oltre un angolo


Wath sorrow
beside your sadness
and what beauty
W.C. Williams

Troppe cose hanno accolto le tue palpebre
l’attenzione t’ha consumato le ciglia.
Troppe vie t’hanno ripetuta,
stretta, inseguita.

La città da secoli ti divora
ma per te travede, sogno e sfacelo,
di luci e piogge, lacrime senili
sulla ragazza che passa
febbrile, indomabile, oltre il tempo, oltre un angolo.

Ritorna! Gridano i vecchi di Santa Maria del Pianto,
la ronda della piscina di Siloè
con i cani, gl’ibridi, gli spettri
che non si sanno e tu sai
radicati con te
nel glutine blu dell’asfalto
e credono al tuo fiore che avvampa, bianco –

poiché tutti viviamo di stelle spente.


                                        

La trigre assenza

pro patre et matre

Ahi che la Tigre,
la tigre Assenza,
o amati,
ha tutto divorato
di questo volto rivolto
a voi! La bocca sola
pura
prega ancora
voi: di pregare ancora
perché la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
non divori la bocca
e la preghiera…

note: tratta da “La tigre assenza”


                                        

In verità più d’uno …

In verità più d’uno dovrà laggiù morire, 
là dove i grevi remi della nave faticano;
altri dimorano in alto, presso il timone,
volo d’uccelli conoscono e paesi di stelle.

Più d’uno giace sempre,
con le membra aggravate,
alle radici della vita oscura;
ad altri sono i seggi designati
accanto alle Sibille, alle Regine,
e là seggono essi, come a casa
il capo lieve e lievi le mani.

Pure un’ombra cade da queste vite
e su quelle vite ricade
e le lievi sono alle grevi
come l’aria alla terra legate.

Di popoli del tutto scomparsi le fatiche
dalle mie palpebre io non posso stornare,
né deviare dall’anima atterrita
muto cadere di lontani pianeti.

Molte sorti s’intrecciano presso la mia,
l’una nell’altra tutte l’esistenza le giuoca
e la mia parte è più che di questa vita
la fiamma snella o la cetra sottile.

Hofmannsthal

Traduzione di Cristina – Vittoria – Campo della poesia “In verità più d’uno” di Hugo von Hofmannsthal. Trasmessa con dedica all’amica Maria Zambrano per il Capodanno 1961


                                        

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