Oliverio Girondo

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BIARRITZ

Il casino assorbe le ultime gocce del crepuscolo.
Automobili afone. Vetrine costellate di false stelle. Donne che stanno perdendo i loro sorrisi al baccarà.
Con il volto sbiadito dal tavolo da gioco, «i croupiers» ufficiano, gli occhi sguerci dal tanto veder passare il denaro.
Pupille che si liquefanno al girare le carte!
Collane di perle che affondano un drago nelle gole.
Ci sono efèbi imberbi che usano una brachetta nel posteriore.
Uomini con bavaglioli di porcellana.
Un signore con un collo che finisce per strangolarlo.
Delle tette che scoppieranno da un momento all’altro da una scollatura, e lo travolgeranno tutto, come due grosse palle da biliardo.
Quando la porta si socchiude, entra un pezzo di «fox-trot».

traduzione di Alan Perna